Alessio Fracchia
Principato di Seborga
Aggiornamento: 5 gen 2022
Forse non tutti sanno che in provincia di Imperia, nell’entroterra tra Ospedaletti e Bordighera, c’è una piccola San Marino ligure, il principato di Seborga. Questo piccolo borgo immerso nella natura, dista a circa 80 km da Loano, e con i suoi 517 metri di altitudine rappresenta un bel punto panoramico per ammirare il Mar Ligure, le Alpi e la costa francese.

Un po’ di storia
In un documento risalente al 954 il marchese Guido, conte di Ventimiglia, in partenza per la Spagna, avrebbe donato i territori di Seborga ai monaci benedettini dell’abbazia di Lerino; ma solo nell’anno 1177 tale donazione è stata ritenuta valida nel corso di un processo.
“Uno dei Principati più antichi d'Europa nel cuore dell'Appennino ligure”
Nel 1181 la Repubblica di Genova, che aveva possedimenti fino a Nizza, assunse la protezione delle Isole di Lerino e dunque anche di Seborga, anche se di fatto quest’ultima continuò a dipendere dalla Contea di Provenza, fino al 1700.
Nel 1697 Vittorio Amedeo II di Savoia vuole acquistare i territori di Seborga ma i genovesi fecero pressioni sul papa Innocenzo XII; la conclusione degli atti di vendita si attuarono solo trent’anni dopo, nel 1729.
Nel 1793 Seborga diventa parte del cantone di Perinaldo, del distretto di Mentone; ma nel 1805 venne trasferita al cantone di Bordighera, nel nuovo distretto di Sanremo.
Nel 1815 Seborga, insieme alla Liguria, entra a far parte del Regno di Sardegna, poi dal 1861 del Regno d’Italia.
Intorno al 1950 alcuni abitanti di Seborga hanno rivendicato l’indipendenza dalla Repubblica Italiana, in virtù del fatto che l’atto di annessione al Regno di Sardegna non è stato ritenuto valido.
A Seborga viene dunque eletto simbolicamente un principe: dal 1963 fino al 2009 tale incarico è stato svolto da Giorgio Carbone, detto Giorgio I, e dal 2010 da Marcello Menegatto, Marcello I. Esistono anche un Consiglio della Corona e un Corpo di Guardia del Principato.
Nel principato viene anche coniata una moneta, il luigino, del valore di circa 6 dollari statunitensi; tale moneta è spendibile soltanto all’interno del borgo.
Bisogna ricordare però, che Seborga non è riconosciuto dallo stato italiano come indipendente, infatti esso ne mantiene il controllo politico. Tuttavia questa caratteristica ha reso il borgo molto interessante per i turisti, infatti si pensa che questa rivendicazione di indipendenza non sia altro che una trovata promozionale per attirare visitatori.

Cosa vedere a Seborga
La Chiesa parrocchiale di San Martino sorge nel centro del paese, è stata costruita dall’architetto Arturo Fieschi nel 1615 e dedicata a San Martino di Tours. La facciata barocca è stata restaurata nel 2006. L’interno, di dimensioni modeste, è dotato di un altare centrale e due laterali; in una nicchia dell’altare principale si trova la statua lignea della Madonna Regina con il Bambino, datata XVI secolo. Sulle pareti opere seicentesche e due statue di San Martino e San Sebastiano.
Di fronte alla chiesa si erge il Palazzo dei Monaci, così chiamato perché fu un tempo dimora dei monaci che venivano in visita, mentre oggi è dimora privata. Al suo interno troviamo un locale antica sede della zecca seborghina, dove vennero coniati i luigini. Sulla facciata è possibile vedere lo stemma di Seborga, concesso dal re di Sardegna nel 1760.
All’ingresso del paese è stata costruita una chiesa in pietra dedicata a San Bernardo di Chiaravalle. Il sagrato è decorato da una fine pavimentazione e da aiuole fiorite. Questo è il luogo dove hanno luogo celebrazioni di carattere politico e religioso. Fra queste, la processione di San Bernardo, che si tiene ogni anno il 20 agosto, giorno della Festa Nazionale. Presso il sagrato è stato incoronato il principe Marcello e si è svolto il giuramento dei Consiglieri della Corona. Al suo interno si trovano vari quadri, tra cui uno che raffigura San Bernardo con San Rocco, Santa Lucia e San Mauro.
Il centro di Seborga è caratterizzato da stretti vicoli, come è tipico dei paesini liguri. Una volta il centro era fornito di quattro porte di accesso, che avevano scopo difensivo. Oggi della porta a nord restano solo i cardini, mentre sono ancora ben visibili e conservate la Porta di San Martino, quella di San Sebastiano e la Porta del Sole.
Nel palazzo comunale è possibile visitare il museo degli antichi strumenti musicali, che ospita circa duecento pezzi provenienti da una collezione privata.
Ci sono poi vari monumenti nel paese che raccontano la storia del borgo e quella italiana. Fra questi, il monumento a Umberto I, re d’Italia, il monumento ai caduti di Seborga durante le due guerre mondiali e quello dedicato a Berardo Leone, sindaco di Seborga.